Emozioni: la sfida #ShakeUpYourEmotions

Sfide Tattiche

Espandere la nostra zona di comfort usando le emozioni

Le emozioni sono il cuore di ogni percorso di crescita, innovazione e cambiamento. Il viaggio alla scoperta delle nostre emozioni e delle emozioni di chi ci circonda, prosegue con una sfida: la #ShakeUpYourEmotions

Perché una sfida proprio sulle emozioni?

Perché le emozioni sono il punto di partenza quando si tratta di espandere le nostre varie zone di comfort, riprenderci noi stessi e ciò che ci fa stare bene.

Perché una sfida può essere l’occasione giusta per avvicinarsi ad un mondo che ha affascinato generazioni di studiosi, psicologi, filosofi, poeti e semplici appassionati.

Perché spesso è bello non prendersi troppo sul serio dando spazio alla nostra curiosità.

Ma infondo, perché continuare a cercare di razionalizzare quando potremmo semplicemente sperimentare? Direi che è tempo di tuffarci nella sfida.

La sfida #ShakeUpYourEmotions

La sfida sulle emozioni – la #ShakeUpYourEmotions challenge – nasce dall’idea di trovare un modo ironico, divertente e curioso per aumentare la consapevolezza del nostro stato emozionale.

La vita di tutti i giorni con la sua routine, i ritmi frenetici e le mille problematiche, rischia di distrarci da un’osservazione attenta e da un ascolto profondo proprio di noi stessi e delle persone che ci circondano. Il mondo cambia velocemente, la nostra vita va avanti, noi cambiamo costantemente e il nostro stato emozionale accompagna tutto questo.

L’80% di ciò che proviamo rimane sotto la soglia della coscienza – non ce ne rendiamo praticamente conto. Se Emozioni: Consapevolezza e Comfort Zone ha inaugurato il capitolo di Comfort Zone Shake-Up dedicato alle emozioni – cosa sono, chi le ha inventate e perché sono così importanti – la sfida prevede di passare all’azione.

Accantonando per il momento il dibattito su una possibile classificazione delle emozioni (ci torneremo presto), e costruendo sull’approccio dello psicologo americano Paul Ekman pioniere grazie alle sue ricerche scientifiche, nel riconoscere le emozioni in espressioni facciali “universali”, la sfida prevede di pensare, riflettere ed interpretare un’emozione al giorno per cinque giorni.

Cosa fare per partecipare?

Ogni giorno sarà dedicato ad un’emozione.

  1. Riflessione

Andremo a rispolverare il significato dell’emozione in questione – la sua definizione. Questo ci permetterà di pensare a quell’emozione, di iniziare a riflettere sul significato della parola nella nostra vita. In alcuni casi questa riflessione non aggiungerà nulla di nuovo, in altri casi la riflessione potrà innescare un personale percorso di esplorazione e apprendimento. Non c’è giusto e non c’è sbagliato, abbandonatevi semplicemente alle vostre riflessioni.

  1. Interpretazione

Si passa poi all’interpretazione. Si avete capito bene, questa è la vera sfida! Come interpretereste quest’emozione? Dove trovate questa emozione intorno a voi? Magari nel vostro gatto. Magari in una vecchia foto dimenticata. L’invito è quello di riconoscere e sperimentare le diverse emozioni, lasciando ampio spazio alla fantasia.

Io mi sono messa in gioco e ho provato ad interpretare alcune delle emozioni. Voi potete fare lo stesso fotografandovi, andando a recuperare una vecchia fotografia, disegnando l’emozione, ritrovandola nelle espressioni delle persone intorno a voi, esprimendovi nella maniera che desiderate.

  1. Condivisione

Postate le vostre interpretazioni su Facebook e Instagram usando l’hashtag #ShakeUpYourEmotions Grazie all’hashtag potranno essere raccolte e riproposte proprio per espandere il significato che diamo all’emozione. Nell’articolo Emozioni: Consapevolezza e Comfort Zone parlo di variabilità delle emozioni.

La variabilità è una variabilità orizzontale – che riguarda la ricchezza del vocabolario emotivo delle diverse culture – ed è al tempo stesso una variabilità verticale – diverse culture possono avere scale di intensità più o meno estese per misurare una determinata emozione. La differenza – questa variabilità emozionale – è di per sé un valore.

Il valore della sfida sarà direttamente proporzionale al valore della partecipazione e di questa variabilità (aiuto tremo di paura alla sola idea!).

Allora ci siamo, vi ho detto tutto, non ci resta che buttarci nell’esplorazione e nell’interpretazione delle nostre emozioni.

Pronti per la sfida? Io ci ho messo la faccia 🙂

Photo credits Nonoka Judit Sipos for NonoArtPhotography 


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