Women’s March 2020: dalla marcia alla quotidianità

Ispirazione

Uno Shake-Up planetario che ha ancora bisogno Shake-Uppers

La sveglia, anche se è sabato, è quella della settimana: cinque e trenta. Una colazione veloce, uno sguardo rapidissimo ai social, a WhatsApp e alla posta elettronica – per provare a recuperare le sei ore di differenza che mi separano dall’Italia – e poi una doccia, un filo di trucco e sono pronta per la call del sabato mattina, dove in stile quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo, si parla di comfort zone shake-up.

Parliamo dei grandi cambiamenti in atto nel mondo e della loro influenza nella nostra quotidianità. Parliamo dei loro effetti su come ci sentiamo, su cosa proviamo e dell’influenza che hanno nel definire la relazione che abbiamo con noi stessi e con gli altri. Parliamo anche della marcia delle donne.

Non è un sabato come tutti gli altri, è il sabato della Women’s March 2020, la manifestazione nata nel 2017 per promuovere i diritti delle donne, la riforma dell’immigrazione, i diritti LGBT e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla disparità razziale, sui problemi dei lavoratori e sulla questione ambientale.

Uno shake-up planetario che ha coinvolto da allora milioni di persone.

Women's March 2020 | Gender Equality

Ma c’è ancora bisogno di una marcia delle donne?

Sfortunatamente, c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la piena uguaglianza di diritti e opportunità tra uomini e donneleggiamo nel capitolo dedicato all’uguaglianza di genere del sito delle Nazioni Unite.

Sfortunatamente, c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la piena uguaglianza di diritti e opportunità tra uomini e donneleggiamo e ascoltiamo quasi ogni giorno dalle notizie di cronaca.

Sfortunatamente, c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la piena uguaglianza di diritti e opportunità tra uomini e donneleggiamo nemmeno troppo tra le righe in molte micro situazioni della quotidianità.

In famiglia, tra amici, a scuola, al lavoro, sono miliardi le situazioni in cui ogni giorno ci troviamo ad avere a che fare con potenziali opportunità di discriminazione. E parlo al plurale, perché è una questione che non riguarda solo le donne ma riguarda tutti – donne e uomini – senza alcuna distinzione.

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), l’unica agenzia dell’Unione Europea dedicata esclusivamente alla parità di genere ha sviluppato l’indice sull’uguaglianze di genere.

I dati del 2019 vedono l’indice dell’Unione Europea salito a 67,4 punti. Quello dell’Italia è pari a 63 punti. Entrambi i valori dimostrano come vi siano ampi margini di miglioramento.

Tutto questo fa riflettere. Tutto questo fa rabbrividire. Tutto questo testimonia l’assoluta necessità di fare uno shake-up, cioè di ristrutturare il nostro modo di pensare, parlare e agire in tema di uguaglianza di genere.

La strada è lunga e passa anche da una marcia. Sfortunatamente sì, c’è ancora bisogno di una marcia delle donne.

La Women’s March 2020 

La missione della marcia delle donne è quella di favorire un cambiamento sociale che generi una trasformazione che tocca molte tematiche come la fine della violenza sulle donne, i diritti in ambito riproduttivo, i diritti della comunità LGBT, i diritti nel mondo del lavoro, i diritti civili, i diritti dei disabili, i diritti degli immigrati e la giustizia ambientale.

I tempi della prima marcia di Washington del Gennaio 2017 – con 470.000 partecipanti – e della protesta mondiale che solo in America coinvolse dai tre ai cinque milioni di persone (circa l’1,6% della popolazione americana), sembrano purtroppo lontani.

Lascio alle immagini del video qui sotto descrivere il bel clima della marcia di New York. Anche se la partecipazione è scesa anno dopo anno, la priorità rimane la stessa. Quella di mandare un messaggio forte: i diritti delle donne sono una priorità.

Dalla marcia alla quotidianità

I diritti delle donne sono una priorità nel quotidiano. La marcia manda un messaggio forte e questo messaggio riguarda tutti noi, donne e uomini. I diritti delle donne sono una priorità e lo sono non soltanto il giorno in cui si marcia, ma ogni giorno. I diritti delle donne sono una priorità e tutti noi – uomini e donne – abbiamo il potere di fare qualcosa.

Il macro tema dei diritti delle donne passa attraverso miliardi di micro momenti, di micro azioni, di micro scelte che come singoli individui abbiamo il potere di controllare.

Ancora una volta si tratta di partire dal micro – da noi stessi – e di riflettere, di non dare nulla per scontato, di interrogarci, di capire, di scegliere e di cambiare.

Il pregiudizio così difficile da riconoscere nei propri comportamenti di tutti i giorni, spesso governa inconsciamente i nostri pensieri, le nostre convinzioni, il giudizio che abbiamo su noi stessi e sugli altri e i nostri comportamenti.

Abbiamo una grossa responsabilità, quella di fare qualcosa ogni giorno. Come ci suggerisce l’immagine di copertina possiamo indossare i calzini della protesta. E possiamo farlo ogni giorno.

Lo shake-up planetario ha bisogno di shake-uppers!

Women's March 2020 | Gender Equality

E tu? Hai mai indossato i calzini della protesta? 

Che ne pensi? Lascia un commento e racconta la tua storia!

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In un mondo che cambia con una velocità e una portata inimmaginabili, noi di Comfort Zone Shake-Up crediamo che sia necessario riprendere il controllo della propria vita e provare ad essere la migliore espressione di noi stessi.

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