Tutto ciò che (probabilmente) già conoscete sui propositi per il nuovo anno

Ispirazione

Tutto ciò che (probabilmente) già conoscete sui propositi per il nuovo anno

È tempo di parlare di buoni propositi per il nuovo anno!

Perché ci dedichiamo a questa attività? Quali sono i vantaggi e perché spesso falliamo nel mantenere il nostro piano?

Probabilmente è tutto ciò che sai già sui propositi per il nuovo anno, ma vale la pena dare un’occhiata!

  1. Cosa sono i buoni propositi per il nuovo anno?
  2. Quali sono le origini dei buoni propositi per il nuovo anno?
  3. Perché li facciamo?  
  4. Quali sono i vantaggi?
  5. Scienza e forza di volontà
  6. Statistiche
  7. Perché falliamo nei buoni propositi per il nuovo anno?
  8. Propositi per il nuovo anno e Comfort Zone Shake-Up

È di nuovo quel momento dell’anno

Mentre eravamo impegnati in qualcosa non necessariamente legato alla nostra lista dei buoni propositi di quest’anno è praticamente ora di ricominciare.

Vivo negli Stati Uniti ormai da quasi cinque anni e questa sarà la mia quinta fine e inizio d’anno oltre oceano. Ho deciso di raccontarvi per prima cosa “Tutto ciò che (probabilmente) già conoscete sui propositi per il nuovo anno” partendo da definizioni, dati e statistiche americane. Approfondiremo qua e là similitudini e differenze con l’Italia, vi chiedo solamente di tenere questa considerazione in mente come una sorta mia personale dichiarazione di limitazione di responsabilità 😉

Il 40% degli americani è in qualche modo coinvolto in propositi per il nuovo anno – meglio identificati qui come New Year’s resolutions.

Io faccio orgogliosamente parte di questo 40%.

Un po’ come con la ripartenza di Settembre, la fine d’anno rappresenta un momento fondamentale di riflessione. E lascia il posto ad un pieno di aspettative per il nuovo inizio.

Un’affascinante, personale e intima conversazione che cerco di vivere intensamente e nella quale cerco di immergermi completamente pur nel contesto di mille altre cose a cui pensare: biglietti aerei, occasioni da trascorrere in famiglia, regali, cosa fare a capodanno, e via dicendo.

L’immersione di cui parlo è più un qualcosa che ha a che fare con noi stessi. Noi in relazione con il mondo che ci circonda. Noi stessi come punto di partenza, nell’intimità dei nostri pensieri, sensazioni, sogni, progetti e obiettivi.

It’s the most wonderful time of the year” cantava Andy Williams. Il momento giusto (anche) per investire il nostro tempo, la nostra passione ed energia per riflettere, analizzare (magari non troppo!), scoprire, testare e progettare il nuovo anno.

OK a questo punto ho scoperto le mie carte. Sono una sostenitrice dei propositi per il nuovo anno. In realtà – spero che a questo punto lo abbiate iniziato ad intuire – sono un’accanita sostenitrice dei propositi durante tutto l’anno!

Credo che con la giusta mentalità – in questo blog parleremo molto di mindset – ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno, ogni lunedì, ogni inizio del mese, ogni nuovo trimestre, semestre e ogni nuova stagione siano buoni per iniziare qualcosa di nuovo, per espandere la nostra Zona di Comfort e per migliorare.

L’ho provato sulla mia pelle. Quella sensazione di fare un qualcosa di più. Di fare un qualcosa di meglio. Di fare qualcosa più velocemente, più lentamente o semplicemente in modo diverso. Quella sensazione di fare qualcosa di nuovo, di tornare a fare qualcosa di dimenticato non si sa dove e non si sa neanche perché. Di riprendere a fare con nuova attitudine, diversa consapevolezza, nuovo rispetto.

Leggeteci pure espansione delle varie Zone di Comfort perché alla fine è di questo che si tratta. L’ho provato sulla mia pelle e non riesco più a smettere. L’ho provato sulla mia pelle e non voglio tenerlo più solo per me. L’ho provato sulla mia pelle ed è nato Comfort Zone Shake-Up.

È sempre possibile espandere le nostre varie Zone di Comfort. È sempre possibile avere nuovi progetti. È sempre possibile migliorare.

In generale, siamo più aperti a parlare di nuovi progetti, obiettivi e dell’opportunità di migliorare, proprio ora, ogni anno tra la fine di Dicembre e l’inizio di Gennaio.

Questo è il periodo dell’anno in cui la ricerca su Google di propositi per il nuovo anno raggiunge il picco più alto, a cavallo con il nuovo anno. Ecco allora che non posso perdere questa opportunità per attirare la vostra attenzione!

Si perché possiamo iniziare con un semplice proposito per il nuovo anno e possiamo finire per cambiare la nostra vita!

Eccoci allora pronti per iniziare. Partiamo – semplicemente – con Tutto ciò che (probabilmente) già conoscete sui propositi per il nuovo anno.

1. Cosa sono i buoni propositi per il nuovo anno?

Partiamo dalla definizione di New Year’s resolutions, per noi italiani propositi per il nuovo anno.

Il dizionario Merriam-Webster ne dà questa definizione:

“…una promessa di fare qualcosa di diverso nel nuovo anno.”

Secondo Wikipedia:

“…una tradizione in cui una persona decide di cambiare un tratto o comportamento indesiderato, raggiungere un obiettivo personale o comunque migliorare la propria vita.”

Wikipedia menziona una tradizione, che suscita immediatamente la mia curiosità.

2. Quali sono le origini dei buoni propositi per il nuovo anno?

Secondo history.com:

“L’usanza di fare buoni propositi per il nuovo anno risale a migliaia di anni fa ma il suo significato si è evoluto nel tempo”

Le prime tracce della pratica di fare buoni propositi per il nuovo anno risalgono a circa 4.000 anni fa per opera dei babilonesi. Nell’antica Roma – intorno al 46 a.C. – Giulio Cesare istituì il 1 Gennaio come data di inizio del nuovo anno. Da allora cristiani, metodisti, protestanti e altri hanno contribuito all’evoluzione del concetto.

Secondo wonderopolis.org,

“Gennaio prende il nome da Giano, un dio mitico dell’antica Roma. Giano aveva due facce: una guardava avanti e l’altra guardava indietro. Secondo la leggenda questo gli permetteva di guardare indietro al passato e in avanti al il futuro. Il 31 Dicembre, i romani immaginavano Giano guardare indietro al vecchio anno e avanti verso il nuovo.”

E oggi?

“…Le risoluzioni del nuovo anno oggi sono una pratica per lo più laica. Invece di fare promesse agli dei, la maggior parte delle persone prende decisioni che riguardano la sfera personale e si concentrano sullo sviluppo personale (il che potrebbe anche spiegare perché tali risoluzioni sembrano così difficili da seguire). “

3. Perché facciamo buoni propositi per il nuovo anno?

Il perché facciamo buoni propositi può assumere diverse forme. Una buona semplificazione è quella che classifica i propositi in due macro classi. Possiamo infatti:

1.Promettere o desiderare di cambiare qualcosa che non ci piace

Una cattiva abitudine, un tratto o un comportamento indesiderato, che non ci piace.

2.Promettere o desiderare di aggiungere qualcosa che ci piace

Una buona abitudine, una nuova routine o un nuovo comportamento.

La linea di fondo è la stessa: vogliamo migliorare. La motivazione è diversa e questa distinzione è fondamentale. Provate a rifletterci su.

State scappando da qualcosa o state correndo verso qualcosa?

L’attitudine che accompagna le due situazioni è completamente diversa e influenza tutto il resto. La priorità che un determinato proposito avrà, il tipo di impegno, dedizione e passione che saremo in grado di mettere in atto per raggiungere i nostri obiettivi.

Riflettere e capire cosa ci motiva è fondamentale.

4. Quali sono i vantaggi dei buoni propositi per il nuovo anno?

Ci sono almeno quattro potenziali vantaggi dei buoni propositi per il nuovo anno e riguardano:

  1. La motivazione

  2. L’abilità nel mantenere o prendere il controllo della nostra vita

  3. Il senso di realizzazione

  4. L’autostima

I buoni propositi per il nuovo anno possono aiutarci a trovare o a mantenere alta la motivazione ad agire e a prendere il controllo delle nostre vite.

Infondo, ognuno di noi è responsabile della propria vita o potremmo dire dire è artefice del suo destino. Ognuno ha in mano il potere di cambiare. Esserne consapevoli è un primo importante passo.

Ogni piccola azione, ogni piccolo gesto, ogni piccola conquista può generare un senso di realizzazione che alimenta ulteriore motivazione e la volontà di andare avanti.

Quando si innesca un meccanismo del genere, il livello di fiducia aumenta così come la autostima. Non male no?

5. Scienza e forza di volontà dietro i buoni propositi per il nuovo anno

Nell’articolo “Making your New Year’s resolutions stick” pubblicato sul sito dell’American Psychological Association la psicologa e PhD Lynn Bufka afferma che:

“Fissare obiettivi piccoli e raggiungibili nel corso di tutto l’anno, anziché un singolo, travolgete obiettivo il primo Gennaio, può aiutarci nel raggiungimento di qualsiasi cosa.”

In un altro articolo pubblicato da Forbes, ho scoperto che esiste un nuovo campo di ricerca guidato da psicologi della Stanford University che ha come obiettivo quello di indagare le dinamiche che si nascondono dietro forza di volontà e sua malleabilità. I ricercatori hanno scoperto che le persone:

“Hanno una prestazione migliore o peggiore [in test di laboratorio] a seconda di ciò che credono della loro resistenza della loro forza di volontà”

Questo è assolutamente in linea con ciò in cui credo fermamente: il modo in cui ci parliamo, il modo in cui ci rivolgiamo a noi stessi, il nostro dialogo interno è fondamentale. Ho già in parte toccato questo argomento quando ho parlato di atteggiamento positivo e ci torneremo ve lo prometto!

Ciò che ho scovato nell’articolo di Forbes non fa che rafforzare il messaggio. E questo messaggio vale per i buoni propositi del nuovo anno e più in generale per Comfort Zone Shake-Up.

“Abbiamo tutta la forza di volontà che pensiamo di avere. Il che significa anche che, in un certo senso, la nostra crescita personale è una profezia che dipende da noi.”

Si, dipende tutto da noi!

6. Statistiche dei buoni propositi per il nuovo anno

È tempo di dare un’occhiata veloce ai numeri e alle principali statistiche.

Secondo quanto riporta Forbes:

“Più del 40% degli americani fa propositi per il nuovo anno”

Ma, continua sempre il Forbes:

“Solamente l’8% raggiunge i propri obiettivi, almeno secondo quanto afferma una ricerca commissionata dall’Università di Scranton.”

E Business Insider specifica che:

“Circa l’80% dei buoni propositi per il nuovo anno fallisce prima della metà di Febbraio.”

Questo è naturalmente solo un accenno. Se volete scoprire di più vi consiglio due articoli: YouGov, e Forbes. 

7. Perché falliamo nei buoni propositi per il nuovo anno?

Il 92% di chi è impegnato con i buoni propositi per il nuovo anno fallisce nella sua impresa e lo fa prima della seconda metà di Febbraio. Questo numero – 92% – è impressionante, scoraggiante e fa sorgere immediatamente una domanda: perché falliamo nei buoni propositi per il nuovo anno?

Le ragioni com’è facile intuire possono essere le più disparate. Ho trovato una frase che credo sintetizzi al meglio uno dei fattori più importati:

“Scegliere la luna come obiettivo può essere così impegnativo e psicologicamente scoraggiante che spesso si finisce con il fallire già la fase di lancio.” Forbes

Anche quando la fase di lancio avviene regolarmente il primo Gennaio, le probabilità di perdersi per strada e fallire la gestione dei buoni propositi per l’anno nuovo sono alte, tanto più alte se:

  1. L’analisi iniziale del punto di partenza non è stata accurata
  2. Gli obiettivi identificati non sono realistici e/o sono troppi
  3. Manca il corretto approccio mentale
  4. Non si tiene traccia dei progressi

Il New York Times sostiene che molti buoni propositi falliscono semplicemente perché non sono quelli giusti. Molte volte nel creare la nostra lista dei buoni propositi siamo troppo influenzati dalle aspettative che qualcun altro ha per noi piuttosto che da ciò che vogliamo veramente. Troppe volte gli obiettivi che ci poniamo sono vaghi e non c’è un vero piano, un piano realistico per raggiungerli.

Questi sono naturalmente solo alcuni dei perché più importanti che introducono un’importante considerazione: quale è il segreto dietro l’8% di chi ha successo con i buoni propositi?

8. Propositi per il nuovo anno e Comfort Zone Shake-Up

Come ormai saprete, quando si tratta Comfort Zone ho le idee molto chiare e un approccio alternativo. Il tradizionale modo di parlare di Zona di Comfort si concentra sull’essere dentro o spostarsi fuori dalla Comfort Zone. Mi piace molto pensare che ognuno di noi, lavorando su se stesso sia in grado di espandere almeno una delle sue varie Zone di Comfort.

Definire obiettivi irrealistici e spesso in competizione tra loro, è un po’ come saltare fuori – e in alcuni casi molto lontano – dalla propria Zona di Comfort. L’idea può essere sicuramente affascinante ma, numeri alla mano, solo l’8% di chi è impegnato nel raggiungimento dei buoni propositi ha successo.

Io credo che possiamo fare molto meglio.

Se vogliamo aumentare questa percentuale, se vogliamo migliorare, dobbiamo ristrutturare il nostro approccio. Il meccanismo è lo stesso sia per i nuovi propositi sia per la nostra Zona di Comfort. Possiamo iniziare con un semplice proposito e possiamo finire per cambiare la nostra vita!

Possiamo iniziare a concentrarci su piccoli passi, piccoli gesti, attività, iniziative, obiettivi e su piccoli risultati. Saranno proprio i piccoli risultati ad innescare un effetto dirompente sulla nostra autostima e a far partire il volano del cambiamento.

Iniziamo allora con uno Shake-Up della lista dei buoni propositi adottando un processo molto più organico e proviamo a:

  1. Partire da noi stessi
  2. Espandere la nostra Zona di Comfort
  3. Creare il nostro WOW

Questo è il COME FARE di Comfort Zone Shake-Up. Per il COSA FARE il 2019 ci aspetta!

 

 

Drawings by Melinda Walker – One Squiggly Line Visual Thinking


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